L’ex difensore rossoblu è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni: “Il nostro era un bel gruppo, trasmettevamo l’armonia dallo spogliatoio al campo di gioco”
Faceva parte di quel magico Cosenza di Silipo che sfiorò la Serie A, ha aiutato i Lupi nella risalita dal dilettantismo nelle vesti di allenatore, è tuttora un autentico cuore rossoblu. Tommaso Napoli dimostra anche con le parole di essere un tifoso della squadra silana: “Ho giocato quasi vent’anni a calcio, in ogni società si lascia qualcosa dal punto di vista calcistico e umano. Ma Cosenza è la mia seconda casa” dice l’ex difensore palermitano in esclusiva ai nostri microfoni, “Io abito di fronte allo stadio dal 2001, ho passato più tempo nella città bruzia che a Palermo“.
Dicevamo, un gruppo fantastico, quello dei primi anni novanta: “Abbiamo sfiorato per due anni la A, ci sono tanti bei ricordi. C’era gente del calibro di Catena, Bia, Napolitano, Marino, De Rosa e Negri. Riuscivamo a trasmettere l’armonia dallo spogliatoio al campo di gioco”. Napoli, qualche giorno fa, ha presenziato alla proiezione del docufilm dedicato a Marulla: “Per me Gigi era il capitano ideale, quando arrivai al Cosenza gli esternai la mia felicità nel non doverlo più marcare da avversario. Io e lui facevamo scherzi a non finire, Napolitano e Zunico ne sanno qualcosa”.
La discussione si sposta poi sull’attualità. Capitolo Braglia, vera anima di questo Cosenza: “L’ho sempre avuto come avversario, è un allenatore esperto e molto diretto come piace a me. Ha maturato negli anni una certa esperienza da poter trasmettere ai giovani. E’ stato bravo a far maturare giocatori abituati alla C in un campionato difficile come quello cadetto”. I complimenti di Napoli di estendono anche al direttore sportivo rossoblu: “Trinchera è stato bravo a far fare il salto di qualità alla squadra, prendendo nel mercato di gennaio giocatori che donano esperienza dentro e fuori dal campo”.
