L’ex centrocampista rossoblu e l’attuale direttore sportivo sono stati compagni di squadra alla Ternana: “Professionista esemplare e diventerà uno dei più importanti del calcio italiano. Se lo merita…”
L’ultimo campionato da professionista Salvatore Miceli lo ha giocato con la maglia della Ternana. Arrivato in rossoverde a gennaio 2007 ha contribuito a centrare una salvezza molto difficile nel Girone A della Serie C1 con 18 squadre senza la suddivisione territoriale: infatti c’erano, tra le altre, il Verona e il Manfredonia, il Monza e il Foggia ma soprattutto c’era il Sassuolo allenato da Massimiliano Allegri che vinse, per la prima volta nella sua storia, il campionato di C1.
“Fu una stagione difficile però centrammo una bella salvezza”, ricorda l’ex centrocampista dei Lupi in questa terza parte dell’intervista (qui la prima e la seconda parte). E in quella Ternana c’era anche Stefano Trinchera, attuale direttore sportivo del Cosenza. “Abitavamo nello stesso albergo. Una gran bella persona prima che un ottimo calciatore. Con lui c’è sempre stato un bel rapporto, che prosegue ancora oggi”. Tesse le lodi del direttore sportivo, Miceli. “Lui è perennemente presente allo stadio durante gli allenamenti, questo fa capire quanto svolga con professionalità il suo compito”.
Miceli scommette sul futuro di Trinchera. “Diventerà uno dei direttori sportivi più importanti del calcio italiano. Se lo merita. Un dirigente capace di far quadrare i conti, e il Cosenza – sottolinea l’ex centrocampista di Amantea – non poteva trovare di meglio. È uno che riesce a ottenere il massimo con il minimo. Da calciatore era un punto di riferimento e lo diventerà anche da direttore sportivo”.