Stasera a Foggia l’ennesimo snodo cruciale che potrebbe cambiare definitivamente la prospettiva con la quale guardare al futuro del campionato. Da Crotone in poi si è cambiato marcia, grazie anche allo straordinario lavoro fatto da dietro le quinte nello spogliatoio…
Snodo cruciale. Quante volte lo abbiamo ripetuto nelle ultime settimane. Sempre, quasi sempre. E non può che essere così anche questa volta: stasera sul campo del Foggia, fischio d’inizio alle ore 21, il Cosenza è chiamato a un’altra partita dal cui esito potrebbe cambiare la prospettiva dalla quale guardare al campionato. La squadra di Braglia, per capirci meglio, si presenta alla sfida dello Zaccheria con una classifica che recita così: +10 sul Livorno, squadra che oggi giocherebbe il playout proprio contro il Foggia che ha gli stessi punti dei toscani. Ed è sicuramente qui che i rossoblu concentrano tutte le loro attenzioni: la salvezza, prima possibile. E quello di stasera è uno scontro diretto a tutti gli effetti.
C’è anche l’altra parte di classifica, quella che porta a dare una sbirciatina, senza presunzione o voli pindarici, alla zona playoff. E pure da queste parti per il Cosenza le cose vanno bene. Diciamo decisamente meglio, visto che il Perugia, squadra battuta al Curi pochi gironi fa e che occupa l’ultima posizione utile, 8° posto, per giocare la coda del campionato, è lì a soli 2 punti. Motivo per il quale continuare a parlare di snodo cruciale è un obbligo. Con la partita di stasera il Cosenza chiude il mini ciclo di cinque partite contro squadre in lotta per lo stesso obiettivo: una dopo l’altra sono state affrontate Livorno, Cremonese, Perugia, Carpi e appunto la squadra di Padalino fra poche ore. A parte il ko in Toscana, sono seguite tre vittorie di fila che hanno permesso di guardare la classifica da diverse prospettive.
Diciamola tutta: il Cosenza è la vera sorpresa del campionato, specie dopo quell’inizio disastroso che aveva messo in discussione anche la posizione di Braglia. Nelle prime 12 partite erano stati raccolti la miseria di 8 punti frutto di una sola vittoria e 5 pareggi. E qui, corre l’obbligo di fare un passaggio sullo straordinario lavoro fatto dallo staff: nei confronti dell’allenatore i malumori non cominciavano ad arrivare soltanto dall’esterno ma anche dall’interno. Ed è lì che è stato eretto un muro contro qualsiasi polemica, uno staff compatto a proteggere Braglia anche dai non pochi mal di pancia che cominciavano a serpeggiare all’interno dello spogliatoio. Poi è arrivata la vittoria di Crotone e tutti a salire sul carro del vincitore…
Dalla partita dello Scida in poi è stato un susseguirsi di forti emozioni (come dimenticare la vittoria sul Padova, la settimana successiva, in pieno recupero?) e di risultati positivi. Una scia che ancora oggi continua a portare indiscussi vantaggi: 25 punti in 13 partite, frutto di 7 vittorie e 4 pareggi. Oggi se il Cosenza può dare uno sguardo anche verso la parte alta della classifica, è dovuto anche a quel lavoro fatto da dietro le quinte e senza il clamore mediatico che generalmente viene riservato soltanto alle prime donne. Ovviamente quando le cose vanno bene. Se i risultati non girano per il verso giusto la colpa è sempre degli altri. Ecco che a Foggia si è giunti di fronte all’ennesimo snodo cruciale. Di certo quello più importante. Proprio perché è oggi.
