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La salvezza del Cosenza ora passa prevalentemente dalle vittorie al Marulla

Finora soltanto due successi in casa e il pareggio con l’Ascoli mette in luce i limiti della squadra. Braglia aspetta innesti di qualità ma il mercato di Guarascio sarà da braccino corto…

“Un punto che mi tengo stretto”, il Braglia pensiero del dopo la partita con l’Ascoli. E per tutta una serie di motivi: perché ha schierato un calciatore, Baclet, che va via (a proposito ma Perez è ancora in organico?), perché di rinforzi al momento non se ne vedono (“ma arriveranno sicuramente calciatori buoni”, le parole dell’allenatore), perché il terreno di gioco non aiuta. Dunque, un punto da tenersi stretto che nella realtà non aiuta più di tanto al progetto del Cosenza che si chiama salvezza. I numeri, per quanto asettici e indigesti, non tradiscono mai: su 9 partite giocate al Marulla, sono arrivate soltanto 2 vittorie, 5 pareggi incluso quello di domenica con i marchigiani e 2 sconfitte di cui una a tavolino ma non certamente per colpa del Verona. Una media da invertire il prima possibile: le vittorie, soprattutto quelle in casa, diventano indispensabili per centrare la salvezza almeno con una giornata di anticipo perché l’ultimo turno il Cosenza lo farà da spettatore in quanto è previsto il riposo, e diventerebbe un gioco da ragazzi “mettere in mezzo” proprio la squadra di Braglia.

 

Fra dieci giorni si chiude il mercato. Quello di riparazione, viene definito. E in casa Cosenza c’è tanto da mettere a posto, specie dopo un lavoro estivo a dir poco disastroso considerato che ben cinque calciatori arrivati nel ritiro di San Giovanni in Fiore hanno fatto le valigie senza lasciare tracce della loro presenza in rossoblu. Tiritiello al Francavilla, Verna al Pisa, Di Piazza al Catania, Anastasio e Bearzotti al Monza: questo il risultato prodotto dal direttore sportivo Trinchera, il quale, certamente, è stato costretto a fare i “conti” con il braccino molto ma molto corto del presidente Guarascio. E siccome sono ormai sette anni che al timone del club c’è un presidente la cui filosofia è quella di ottenere il massimo investendo il minimo, diventa dura interpretare al meglio le parole dello stesso Braglia il quale è convinto che arriveranno calciatori buoni per dare una mano. Diciamo che i calciatori buoni, o meglio: di categoria, costano e non li prendi con il minimo degli investimenti. Se poi capita il colpo di fortuna come la passata stagione (vedi Okereke), allora prepariamoci a un’altra coda del campionato con il Cosenza protagonista.

 

L’ultimo motivo per il quale Braglia ha detto di tenersi stretto il punto conquistato nella partita con l’Ascoli, è legato alle pessime condizioni del terreno di gioco. Ma qui ci sarà da fare un discorso a parte. E lo faremo. Di certo c’è che il Cosenza è destinato a convivere con le pessime condizioni del terreno di gioco fino all’ultima partita della stagione. Di miracoli, in questo settore, non se ne sono mai visti. Di rizollature fatte in pieno inverno non hanno mai prodotto risultati positivi. Motivo per il quale l’alibi del terreno di gioco lo sentiremo a ogni fine partita. Ma se arriverà qualche vittoria in più, la musica sarà destinata a cambiare.

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